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Una visione complessiva per la viabilità in appennino.

Pubblicato da Ester Ventura il 17/03/2023

Presentato una risoluzione che impegna la Giunta a valutare interventi strutturali da attuare nell’area dell’Appennino.

Il capogruppo di Rete Civica – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato una risoluzione che impegna la Giunta a valutare interventi strutturali da attuare nell’area dell’Appennino, per risolvere gli annosi problemi di viabilità che lo affliggono.

Infatti, dice Mastacchi “Manca una visione globale che riporti sollievo agli abitanti, a tutti coloro che sono coinvolti nell’intero traffico veicolare e al territorio stesso. Da anni assistiamo a una politica fatta di scelte autoreferenziali che non hanno portato a nulla se non il dilatarsi dei cantieri di opere che oggi risultano superate e del tutto inutili alla vera soluzione del problema.

Stiamo assistendo a una proposta viaria della Regione Emilia-Romagna che risulta anacronistica ancor prima di essere realizzata e che nel suo complesso non risolverebbe né le criticità legate ai tempi di percorrenza per arrivare al capoluogo emiliano, né agevolerebbe i transiti provenienti dalla Toscana, senza contare l‘impatto ambientale.

Per questo – conclude Mastacchi – chiedo alla Giunta regionale di valutare la realizzazione della Bretella Reno – Setta quale opera strategica e nuovo investimento, finanziabile a tariffa secondo quanto previsto dagli articoli della Convenzione Unica del 2007 tra Anas e Società Autostrade per l‘Italia e a utilizzare i fondi ora previsti per la realizzazione della riqualificazione della Strada Statale Porrettana fra Vergato e Sasso Marconi, che ammonterebbero a circa 600/700 milioni di euro secondo quanto afferma l’assessore Taruffi, per realizzare lo studio di fattibilità e le relative infrastrutture per il collegamento fra Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena e del Reno e per il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, in zona casello autostradale Sasso Marconi sud.

Questo, sì, porterebbe alla risoluzione dei problemi legati alla mobilità ordinaria ed alla sicurezza stradale, oltre al rilancio dell’economia e del turismo dell’Appennino Bolognese.”

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