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La patata di Tolè ottiene il marchio DE.CO. Il riconoscimento sarà presentato durante la 62° Sagra della Patata

Data dell'evento: 28 Settembre, 2025

Pubblicato da Andrea Donati il 26/09/2025

L’Amministrazione comunale di Vergato è lieta di invitare la cittadinanza alla presentazione del marchio DE.CO. della patata di Tolè sabato 27 settembre 2025 alle ore 10:00 presso il Teatro parrocchiale di Tolè.

Sabato 28 settembre si svolgerà a Tolè la 𝟔𝟐a 𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐠𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐭𝐚𝐭𝐚 con fiera, mercato, mercatino del riuso, stand gastronomici, tante iniziative per grandi e piccini, musica e tanto divertimento.

Sarà inaugurata la scultura “𝐋𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐭𝐚𝐭𝐞” di Paolo Gualandi, un’opera che diventerà simbolo della tradizione agricola locale e memoria viva della comunità.

Grazie alle caratteristiche del terreno e alle tecniche di coltivazione affinate nel tempo, questa patata tardiva possiede qualità organolettiche uniche. La varietà gialla è ideale per la frittura, mentre quella bianca è perfetta per gnocchi e purè. Versatile in cucina, è protagonista di molte ricette tradizionali.

argentieri sindaco vergato

Il riconoscimento DECO per la Patata di Tolè – spiega il Sindaco di Vergato Giuseppe Argentieri – è un momento di valorizzazione di un prodotto tipico che caratterizza il nostro Appennino e in particolar modo la frazione di Tolè. Andiamo fieri di questo nostro prodotto e siamo convinti che garantirà un’ulteriore visibilità, apprezzamento e comprensione della sua qualità, della tradizione e dell’impegno da parte dei nostri agricoltori. Ringrazio la Proloco e soprattutto Paolo Gualandi per la realizzazione dell’opera artistica “La raccolta delle patate”, un’opera veramente bella e meritevole di di essere vista e che a maggior ragione va a sottolineare in maniera costante la vocazione della frazione per questo tipo di prodotto agricolo che ha una sua dignità in tutte le fasi di proposta, dal semplice acquisto come prodotto della campagna fino alle varie degustazioni dei piatti in cui viene trasformato. Una tradizione che dalle nostre zdaure arriva fino a oggi, in ristoranti, agriturismi e realtà alimentari del territorio”.

Fonte: Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese

 

 

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