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Crediti Fiscali, nuove strade per sbloccare il mercato dei crediti fiscali connessi al Superbonus e agli altri bonus edilizi

Pubblicato da Andrea Donati il 07/02/2023

Servono anche a dare una boccata d’ossigeno alle imprese.

Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi con un question time propone  alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta regionale di considerare l’acquisto di crediti fiscali delle banche derivanti dai bonus edilizi e dagli ecobonus, da utilizzare in compensazione dei propri debiti fiscali.

Si stanno aprendo nuove strade per sbloccare il mercato dei crediti fiscali connessi al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Il nuovo anno è iniziato con alcune novità relative al Superbonus ad opera della legge di bilancio (Legge 197/2022) e del “DL aiuti quater” (convertito in Legge 6/2023) e si sta delineando l’ipotesi per Regioni, Province e Comuni di acquistare i crediti fiscali.

L’idea è tanto semplice quanto efficace. Le banche hanno acquistato dalle imprese i crediti di imposta derivanti da Superbonus e altri per un ammontare tale che i loro cassetti fiscali ormai straripano e non consentono loro di assorbirne altri. Questo limite sta bloccando l’intero mercato edile e molte sono le imprese che detengono risorse solo virtuali nei cassetti fiscali, senza possibilità di monetizzarli.

L’acquisto di crediti fiscali da parte di enti locali (Regione, Province, Comuni, etc.) dalle banche, consentirebbe alle stesse di poterne acquisire altri sbloccando il mercato e facendo ripartire l’economia del settore edile e del rinnovamento energetico. Il meccanismo, dunque, mira a svuotare i cassetti fiscali delle banche e delle imprese che si trovano bloccati per le operazioni di vendita, a causa delle norme restrittive che nell’ultimo anno sono state emanate, a garanzia della regolarità delle operazioni, sui bonus edilizi e sul superbonus.

 

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Si tratterebbe di un’operazione totalmente trasparente e sicura, perché riguarda crediti già verificati e certificati dalle banche stesse. Per gli Enti che acquistano si genera un risparmio in termini di spesa corrente grazie a uno “sconto” previsto in loro favore, che potrà essere destinato nel corso degli anni a finanziare altre voci di spesa del bilancio. Significa inoltre più liquidità a disposizione per affrontare le spese correnti come ad esempio i costi dell’energia, i contributi previdenziali dei dipendenti, l’Iva etc.

Pioniera in Italia per una simile operazione è stata la Provincia di Treviso, subito seguita dalla Regione Sardegna, mentre la Basilicata sta raccogliendo informazioni sull’ammontare dei crediti di imposta giacenti presso il circuito bancario regionale e la Toscana sta valutando una tale soluzione.

Arriva sempre dal Veneto la notizia che Alto Trevigiano Servizi (Ats), la società di servizio idrico integrato che opera in 52 comuni nelle province di Treviso, Belluno e Vicenza: ha deciso di mettere sul piatto due milioni e mezzo di euro per acquistare i crediti di imposta, maturati dai propri dipendenti e loro conviventi, che riguardano lavori agevolati con i vari bonus in edilizia ai sensi del decreto Rilancio del 2020, dando così un nuovo slancio all’economia territoriale con la ripresa dei lavori edilizi assistiti da bonus, aiutando così cittadini e imprenditori.

Mastacchi chiede con il suo atto alla Giunta se sia intenzione della nostra Regione di seguire l’esempio virtuoso di altre regioni e attivare l’acquisto dei crediti fiscali delle banche, al fine di sbloccare il mercato del credito, aiutando così i nostri cittadini e imprenditori e nel contempo compensando i propri debiti fiscali, considerato che il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni passa anche e soprattutto dall’efficientamento energetico degli edifici.

Fonte: RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna

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