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Viabilità di Vado. Autostrade e i termini non rispettati

Pubblicato da Andrea Donati il 22/06/2023

Interpellanza in Regione E.R.

Con un’interpellanza all’aula il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi interroga la Presidente e la Giunta sui motivi per i quali ad oggi, a più di 5 anni dalla chiusura degli accordi con Autostrade, non sono ancora stati avviati nè i lavori per la realizzazione della nuova SP 325, nel tratto fra la Lama di Setta e l’incrocio della SP325 con la SP59 di Monzuno, né i lavori per il parco fluviale in corrispondenza dell’abitato di Vado, che invece dovevano iniziare nel 2018 a conclusione delle procedure di approvazione.

Conseguentemente chiede di sapere quali sono i tempi previsti per l’inizio dei lavori per rendere finalmente definitivo l’assetto viario di quel tratto della Valle del Setta, come stabilito dai progetti e dagli accordi già sottoscritti dai diversi Enti competenti.

In Comune di Marzabotto fino all’abitato di Vado nel Comune di Monzuno, a seguito dei lavori di realizzazione della variante di valico, è stato dismesso il tratto del vecchio tracciato dalla Lama di Setta. La parte del vecchio tracciato autostradale, dall’incrocio della SP59 fino a sud dell’abitato di Vado, deve essere demolito e riqualificato a “parco fluviale”, mentre la prima parte, dalla Lama di Setta, in comune di Marzabotto, fino all’incrocio della SP325 con SP59 di Monzuno, dovrebbe sostituire il tracciato attuale, così come previsto dagli accordi del 2016 con Autostrade.

Nel 2016, dopo anni di trattative, contrariamente a quanto dichiarato fino ad allora, ossia la piena disponibilità a convertire il progetto da parco fluviale a tangenziale di Vado, e anche a seguito degli accordi per la realizzazione del “passante di mezzo” di Bologna, Autostrade comunicò all’Amministrazione comunale di Monzuno, che avrebbe avviato tutte le procedure tecniche e autorizzative necessarie per realizzare il progetto originario.

Il tratto di fondo del Setta, ora occupato dalla ex A1, doveva quindi essere rinaturalizzato, per un venale riuso di materiali, da effettuarsi perentoriamente entro il 2016.

Il risanamento ambientale e paesaggistico, previsto dal progetto relativo alla sistemazione a parco naturale della parte di territorio di sedime del viadotto della Valle del Setta, fortemente danneggiata dalla costruzione della nuova autostrada, dopo 8 anni non è neanche iniziato.

I cittadini di quel territorio, ormai provati dai forti disagi causati dai cantieri per la realizzazione della variante di valico, attendono con ansia la sistemazione del loro territorio, come promesso in più occasioni e come previsto dai progetti approvati.

Fonte: RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna

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