Camugnano, elezioni del nuovo sindaco. Fra poche ore i cittadini sapranno se effettivamente si presenteranno 4 liste, come ipotizzano alcuni.

Oggi riportiamo un comunicato stampa della lista “App” e alcuni articoli del Resto del Carlino

Comunicato stampa pervenutoci di “App” lista civica per le elezioni del sindaco di Camugnano:

“Ritornare a credere

Abbiamo scelto di metterci in gioco nonostante la pesantezza delle competizioni partitiche e la sfiducia totale della gente alla vecchia politica, con uno slogan che riflette quello che per noi deve essere un segnale fondamentale da dare ai cittadini: ritornare a credere.
Dopo 3 anni di pandemia che ha stravolto le menti e i cuori di tutti, non possiamo più accettare ne la vecchia politica opportunista, ne il cittadino sfiduciato che si arrende e non partecipa più alla vita pubblica del proprio territorio.

Ora, come non capitava dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, stiamo vivendo una importante grande rinascita dove tutto deve essere messo in discussione, dove si può veramente tornare a sognare, dove non si è più disposti a essere spettatori di chi gioca con il potere per i propri interessi, di chi esclude le buone idee perché provengono da soggetti che non fanno parte della propria scuderia. Non si tratta più di sinistra contro destra, ma di lasciare il vecchio per scegliere il nuovo.
Oggi ci si deve prendere indietro ciò che con gli anni la vecchia politica ha scippato al cittadino, oggi è arrivato il momento di “ritornare a credere”.

La scelta di un nome, “APP”, che mette al centro il richiamo esplicito all’Appennino è ad un tempo il segno di una mentalità e un manifesto programmatico. Mentre è chiaro cosa si intenda quando si dice “gente di mare”, ancora non è così immediato parlare e sentire parlare di “gente dell’Appennino”, intendendo con questa espressione un mondo a sua volta bellissimo e affascinante, con le sue culture, le sue narrazioni, usi e costumi, tradizioni ed eventi. Eppure l’Italia è percorsa come da una sorta di “spina dorsale” dai nostri Appennini e in ogni regione vi sono caratteristiche specifiche, cultura, gastronomia, tradizioni, speranze, ma anche con le sue fatiche, difficoltà, ritardi, senso di abbandono.

È giunto il momento di mettere il nostro Appennino al centro dell’attenzione culturale e politica, dandogli il giusto valore e cooperando ad una sorta di “chiamata a raccolta” di tutte le energie migliori di quanti sono intenzionati a scommettere in questa direzione, al di fuori delle dinamiche di partito e delle deleghe in bianco sugli interessi della gente.

La nostra lista civica, APP, nasce pensando ad un territorio specifico, che è quello del comune di Camugnano e delle sue undici frazioni: piccoli borghi in un territorio appenninico, che sono a loro volta portatrici di sogni, speranze, cultura, tradizioni, ma anche bisognose di attenzione e cura. In un panorama politico che spesso mette al centro interessi “macro” che pagano maggiormente in termini di consensi e di immagine, è importante avere il coraggio di mettere al centro anche la dimensione “micro”, la cultura locale, i bisogni di territori piccoli, ma che è importante custodire, preservare, rilanciare, anzi farne proprio la piattaforma d’appoggio per rilanciare in modo corale la nostra capacità di crescere come Paese.

Perché questo sogno si possa realizzare è essenziale che la via scelta non sia quella “top down”, in cui decisioni prese in luoghi e con mentalità molto lontani, facciano piovere sulle nostre genti logiche politiche, decisioni e scelte che nascono altrove. È invece essenziale ragionare con una modalità “bottom up”, in ottica di sussidiarietà, dando la parola a chi vive e opera in queste terre, a chi le frequenta con amore e può coinvolgere altre persone perché siano sempre più frequentate e valorizzate. Per questo il nostro progetto politico nasce a partire da una volontà fattiva, reale e concreta di ascolto profondo di tutte le energie positive che si sentono chiamate in causa per valorizzare e far crescere i nostri tesori dell’Appennino camugnanese: tutti si possono sentire chiamati in causa, nessuno deve sentirsi escluso!

Un famoso aforisma, attribuito a Zenone nota che abbiamo una bocca e due orecchie, sicché dovremmo ascoltare almeno il doppio di quanto siamo disposti a parlare. Questa è, per noi, la fase dell’ascolto: le nostre orecchie sono aperte, così come è aperta la nostra mente e anche il nostro cuore. Fatevi avanti!