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Caccia in zone di tutela. Troppi ostacoli per i cacciatori di Bologna

Pubblicato da Andrea Donati il 21/12/2022

Novità sostanziali introdotte dall’ultimo provvedimento in ambito della caccia di lepri e fagiani

Di Andrea Donati

Il capogruppo di “Rete Civica- Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi”, nel question time odierno, chiede alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta regionale se sono a conoscenza delle novità sostanziali introdotte dall’ultimo provvedimento in ambito della caccia di lepri e fagiani e che pone ai cacciatori della sola area di Bologna demotivanti lungaggini burocratiche al loro intervento.

Il Settore Agricoltura Caccia e Pesca ambito di Bologna, in data 05/12/2022 con Determina numero 23898, ha autorizzato il programma delle operazioni di cattura di lepri e fagiani nelle zone di tutela degli ATC BO1, ATC BO2, ATC BO3, in relazione ai censimenti effettuati.

Le operazioni di prelievo, nel rispetto del calendario di cattura, e di trasporto e rilascio in altra area vengono effettuate dai cacciatori volontari messi a disposizione dagli stessi ATC. Eventuali danni subiti dagli animali nel corso delle operazioni sono puniti ai sensi dell’art 727 del codice penale e del benessere degli animali.

Prima di dare inizio alle catture con gabbie e reti, viene richiesto di ottenere l’assenso scritto dei proprietari o conduttori dei terreni interessati e viene chiesto di effettuare sopralluoghi preventivi per accertare la praticabilità dei terreni attrezzandosi adeguatamente, per non arrecare danni a colture e animali, pena una responsabilità diretta dei cacciatori volontari.

A cattura conclusa è previsto di sottoporre tutti i capi prelevati agli esami e controlli veterinari dell’Asl di competenza, con divieto di immettere gli animali nella nuova area senza il preventivo controllo e certificazione sanitaria dei capi. Rispetto a quanto sopra la Regione si ritiene indenne da qualunque responsabilità civile e/o penale, imputandola eventualmente ai cacciatori volontari.

E’ facile immaginare quanto i tempi di conclusione delle operazioni sopra citate si dilatino e diventino demotivanti per i cacciatori. Cacciatori che, è bene ricordare, sono una risorsa importante della caccia di selezione e per il controllo della diffusione di alcune specie.

Il Consigliere Mastacchi chiede alla Giunta regionale se è a conoscenza che questo provvedimento introduce delle novità sostanziali che impediscono di fatto, con le operazioni di cattura di lepri e fagiani negli ATC BO1, ATC BO2, e ATC BO3, in quanto vengono attribuite tutte le responsabilità in capo ai cacciatori che, su base volontaria e a proprie spese, svolgono un’attività diretta a prevenire i danni in agricoltura.

Nel rispondere, l’Assessore Mammi sottolinea come, per la Regione, le catture di selvaggina stanziale siano un’attività fondamentale per la gestione della fauna selvatica e la prevenzione dei danni alle colture agricole e aggiunge che lo STACP (Servizio Territoriale Agricoltura, Caccia e Pesca) di Bologna è consapevole della necessità di modificare e precisare meglio alcuni aspetti della

Determina citata ha proposto ai Presidenti degli ATC BO1, ATC BO2, ATC BO3 un incontro per chiarire e approfondire alcune criticità, tra le quali quelle sollevate dal Consigliere Mastacchi, e proponendo le dovute migliorie. Nell’elenco delle migliorie proposte, tra le altre, il superamento dell’assenso scritto da parte dei proprietari dei terreni agricoli premesso che rimane consigliato il preavviso. Soddisfatto il Consigliere Mastacchi per il fatto che la Regione riconosca l’esistenza del problema e per le modalità di approccio. Pur consapevole che non si potrà risolvere in pochi giorni si dice certo che si troverà la soluzione giusta.

Fonte: Rete Civica- Progetto Emilia-Romagna

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